venerdì 25 dicembre 2015

A TUTTI UN BUON NATALE

Come tutti gli anni lo staff xazore vi invia i più sentiti auguri di Buon Natale e vi propone come alternativa per i vostri giardini in fiore, la pianta preferita dell' inverno l' HELLEBORO che vi possa questo vegetale entrare nelle vostre case per augurarvi  Buone feste a tutti voi.

giovedì 10 dicembre 2015

DICEMBRE: TEMPO DI POTATURA!

Potare è indispensabile. La potatura è un taglio naturale che il professionista  effettua  per  contenere l'accrescimento e l'abbellimento di una pianta. Tutti, più o meno, lo sappiamo ma spesso l'appassionato di verde sbaglia perché non presta sufficiente attenzione alle esigenze specifiche di ogni pianta, al taglio corretto, all'utilizzo di attrezzi adeguati. E' questa la ragione per cui questo mese ho scelto per noi questo argomento, un po' tecnico ma obbligato.  Nei nostri giardini la potatura deve avere obiettivi differenti a seconda della FASE DI SVILUPPO in cui si trovano le nostre PIANTE. Guardiamo caso per caso, senza generalizzare, e poi procediamo. Innanzitutto dobbiamo eliminare i succhioni, o scopazzi, che si sviluppano in verticale sul fusto e non sono utili all'economia della pianta, le sottraggono elementi nutritivi. Quando regolare l'accrescimento dipende sempre dall'attività del singolo apice vegetativo. Tagliare completamente l'apice, o la punta di qualsiasi ramo, ha come conseguenza l'eliminazione di ormoni inibitori altrimenti prodotti. La loro assenza sviluppa positivamente i germogli basali ma comporta l'emissione di nuovi antipatici rami, da controllare in un secondo tempo.  E' importante capire che la potatura, da effettuarsi rigorosamente tra novembre a fine marzo, ha un effetto stimolante sulla vegetazione. Spinge le gemme ad aprirsi in primavera e induce i germogli ad allungarsi con vigore. Da una pianta ben potata otterremo numerosi, robusti germogli fra i quali sceglieremo di volta in volta quelli da mantenere e quelli da eliminare. Meglio non potare le piante che piangono: è il caso dell'acero, di varie specie di actinia (il kiwi per capirci) e della vite. Il taglio di un qualsiasi loro ramo comporta la fuoriuscita dal punto della cesura di notevoli quantità di linfa. La continua fuoriuscita di linfa dalle ferite ritarda la cicatrizzazione dei tagli. Solitamente questi vegetali vanno potati dopo  la fioritura.

Un’ultima raccomandazione: per poter ottenere tagli precisi è necessario che le lame delle forbici siano sempre ben affilate e ben disinfettate, anche nel passaggio da una pianta all'altra. Se ti servono info più specifiche contattami: xazore@gmail.com

venerdì 6 novembre 2015

LE VISTOSE E RESISTENTI BROMELIACEE

Piante esotiche, che frequentemente abitano i nostri appartamenti di città perchè longeve e resistenti, le BROMELIACEE si dividono in più di 50 generi e 2000 specie. Si tratta di piante erbacee perenni, dal fusto corto o addirittura mancante, dalle foglie utili (grazie alla loro forma e consistenza raccolgono l'acqua) e decorative (ci mostrano tutti i toni del verde!). La loro principale caratteristica è però il modo spettacolare in cui crescono: al culmine del loro sviluppo danno vita ad un'infiorescenza di solito più grande del resto della pianta. Sul fusto allungato si palesano brattee lucide e sgargianti, piccoli fiori candidi o lilla, appassiti i quali nascono germogli laterali che via via fioriscono mentre la pianta originaria muore, disidratata. Da questi piccoli fiori si origineranno nuovi fusti, inedite brattee... in un affascinante e spietato ciclo vitale che vede piante "figlie" togliere via via risorse alle "madri". 
Posto che devono essere irrigate regolarmente (meglio con acqua poco calcarea per tutelare le foglie) e concimate solo una volta al mese, le bromeliacee possono poi vivere in ambienti secchi perchè conservano sempre in sè acqua;  prediligono la luce abbondante e diffusa, detestano gli sbalzi climatici. Ideale per loro una temperatura di 18°. Non richiedono cure straordinarie ma un'accurata pulizia di foglie e infiorescenze appassite, rovinate permetterà di scongiurare l'annidarsi di fitopatologie funginee. Per mantenere la lucidità delle foglie si consiglia di pulirle con un panno morbido leggermente umido. Il rinvaso va effettuato dopo la fioritura. Se siete curiosi di averne una sappiate che le principali bromeliacee sono la variegata Guzmania, la tradizionale Aechmea,  la piccola Vriesea, l'angelica Billbergia o lo screziato Cryiptanthus... piante belle e capaci di dare soddisfazione a chi se ne occupa. Se amate l'originalità e il colore non potete sottrarvi dall'averne una. Se non sapete quale scegliere rompete gli indugi e scriveteci. Sarà un piacere consigliarvi: xazore@gmail.com.

domenica 1 novembre 2015

PIANTUMAZIONE DI NUOVE PIANTE DA FRUTTO

Ci è stato chiesto ultimamente dagli amanti di questo blog, se in questo periodo è consigliabile o meno la messa a dimora di nuove piante da frutto, come susino pesco ciliegio e mandorlo.  Ebbene visto  che l' autunno per eccellenza è un periodo di riposo vegetativo, sono molti i lavori da effettuare nel nostro frutteto famigliare, come l 'estirpazione delle vecchie piante,  l' analisi del suolo, e la preparazione del terreno. Si estirpano le vecchie piante che hanno già 12-15 anni e la loro vita per tanto è in senescenza, e con molta cura si analizza l' apparato radicale poi che  potrebbe presentare malattie trasmissibile a nuove vegetali, come  il caso dell' ARMILLARIA MELLEA, fungo parassita che colpisce molte piante da frutto causando la marciscienza e successivamente la morte. Se individuate tale fungo è indispensabile acquistare nuove piante con portainnesto franco e selezionato pertanto forte al avversità. E' consigliabile analizzare il terreno, importantissimo è vedere il suo livello di fertilità in questo caso come già citato nel blog precedente consigliamo di arricchire il suolo non solo con compost ben maturo e fertile, ma anche con dei MICROORGANISMI EFFETTIVI  a base di farina di roccia lavica, che grazie al elevato tenore di minerali arrichisce il terreno. Importante è notare se nel nostro fondo ci sono situazioni di ristagni idrici, questi sono fattori non consigliati per la messa a dimora dei nostri vegetali, se notiamo che abbiamo situazioni di ristagno è indispensabile apportare delle  opere di scolo con appositi drenaggi, o meglio ancora costruire dei semplici drenaggi aprendo dei fossi di scolo. Prepariamo circa un mese prima del impianto il nostro suolo con concimazioni adeguate, vi consigliamo anche calciocianamide per migliorare la struttura del terreno, ricordatevi che per una buona riuscita del nostro frutteto famigliare sarebbe  suggeribile
 per i periodi caldi di personalizzare appositi impianti di irrigazione, evitando in tal modo stress idrici. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 25 ottobre 2015

MICROORGANISMI EFFETTIVI

Vorremo spendere un po del nostro tempo per portare a vostra conoscenza, anche se forse alcuni di voi li avranno già conosciuti, sono i microorganismi effettivi di origine batteriche o di numerosi lieviti. Il concetto di Microorganismo è stato sviluppato da un microbiologo giapponese, che utilizzando il comportamento delle varie combinazioni di microorganismi in base a principio di prevalenza ha riscontrato che una combinazione di 80 microorganismi è capace di decomporre la materia organica e sviluppare substrato fertile (principio del compostaggio). Da prove sostenute da parte nostra l'attività di questi microorganismi per via di concimazioni, irroratrici, trattamenti fogliari, stimola una migliore vigoria nelle piante e diminuisce la proliferazione dei parassiti. L'attività di questi elementi nonostante il nostro scetticismo si è dimostrata utile anche su terreni non bilanciati, inquinati e degradati. Si è notato che nell'arco di un anno circa dall'inizio di tale trattamenti i suoli sono
completamente risanati. Nei prossimi blog vorremmo soffermarci sui risultati ottenuti da questi prodotti batterici, augurandoci di migliorare le nostre conoscenze botaniche . Questi prodotti hanno il pregio che sono atossici, rispettano l'uomo, sono compatibili, e non hanno problemi di sovra-dosaggio. Vi mostriamo pertanto alcune foto di ciò che abbiamo sviluppato sul campo in caso di informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 6 settembre 2015

CAVOLO RAPA ORTAGGIO INSOLITO

Il cavolo rapa (Brassica oleracea), fa parte della famiglia delle crucifere, originario dal bacino Mediterraneo e dall'Asia centrale, è un ortaggio poco diffuso in Italia. Di facile coltivazione, si trova facilmente sia in Austria che in Germania. Ha un fusto che vicino al suolo assume la forma di una grossa rapa. E' quella la parte che risulta commestibile. Anche le foglie seppur poco apprezzate sono commestibili, di color verde o violaceo a seconda delle varietà presenti in commercio. Il cavolo rapa si adatta a tutti i tipi di terreno, anche se preferisce quelli freschi e di medio impasto; per avere buoni raccolti ha bisogno di temperature fresche, ideali tra 16/22 gradi. E' ideale per tanto metterlo a dimora in questo periodo. Tollera molto bene il freddo poiche' sopporta temperature vicino allo 0, ma non per periodi prolungati. E' un vegetale che non gradisce ristagni d'acqua, è preferibile pertanto irrigarlo frequentemente, seppur con contenute quantità d'acqua. Non è molto esigente in fatto di concimazione in quanto si accontenta di ciò che trova nel suolo, è sufficiente una concimazione organica prima del trapianto delle piantine in pane di terra. In pieno campo si consiglia di intervenire con qualche lavoro di diserbo al fine di allontanare le infestanti. La raccolta si esegue dopo 2/4 mesi dalla messa a dimora e, a seconda delle varietà coltivate,  si effettua 

quando il cavolo raggiunge un diametro tra gli 8/12 cm. Più piccole sono le sue dimensioni più tenera risulta la polpa. Una volta raccolto andrebbe consumato subito, come verdura cruda  in modo da apprezzarne sapore e freschezza. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 5 luglio 2015

AZADIRACTINA DALL' ALBERO DEL NEEM

L'azadiractina  è una delle più recente acquisizioni nel settore degli insetticidi biologici di origine vegetale. Si tratta di una sostanza estratta dall'albero del neem tipico vegetale dell' india, noto da oltre 2000 anni per le sue singolari proprietà, insetticida, tonificante, medicamentose. Spesso l'azadiractina  viene erroneamente indicata come olio di NEEM. In realtà, essa rappresenta soltanto uno dei componenti dell' olio di nemm e più che ha un unico principio attivo si deve fare riferimento ad un insieme di sostanze a spiccata attività insetticida, acaricida o fungicida presenti nella diverse parti della pianta concentrata soprattutto nei semi e in minor misura nelle foglie. L' attività insetticida si esplica tramite differenti meccanismi d' azione, il principale dei quali consiste nel non permettere alla larva o al neanide di formare la cuticola (pelle) e , quindi, l'insetto sembra mantenere le forme giovanili, ovvero le cosi dette larve permanenti, in sintesi, il prodotto non permettere alle larve di evolversi in adulto. La sua nocività non è cagionata per contatto ma per ingestione sull'insetto. Inoltre possiede un a attività sistematica nel vegetale perchè penetra all'interno dei tessuti e,attraverso la linfa si diffonde in tutta la pianta. Gli estratti di neem trovano impiego nel contenimento  di insetti di diverse specie, trattandosi di una sostanza attiva che agisce soprattutto ingestione è necessario eseguire il trattamento quando sono presenti in massima parte le forme giovanili dell'insetto che con più voracità si nutrono rispetto alle altre forme. L'azadiractina funziona meglio quando il PH della soluzione si colloca fra 6  6,5 per questo sarebbe preferibile misurare l'acidità e nei casi più evidenti utilizzare piccole quantità di acido citrico per portare la soluzione al PH adatto . Il prodotto non va miscelato con prodotti alcalini, quale la poltiglia bordolese. E' indicato su qualsiasi cultura sia ornamentale che ortiva, i tempi di carenza sono generalmente di 3 giorni. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail. com

domenica 10 maggio 2015

IL TANACETO

IL Tanaceto, è una pianta spontanea della famiglia delle Composite, presente in quasi tutta Italia. Il suo nome deriva dal Greco ATHNASIA (immortale) di lunga durata per la sua infiorescenza. Questa pianta aveva in passato moltissimi impieghi, oggi in parte abbandonati. Veniva  impiegata come vermifugo, tonico nei casi di inappetenza, contro gli spasmi gastrici e intestinali, come febbrifugo, per stimolare la circolazione e le mestruazioni.In cucina veniva usata come spezia per condire le carni, ma soprattutto per preparare liquori e aromatizzare le grappe. Oggi il Tanacato, è considerata una pianta tossica, o comunque da impiegare con estrema accortezza, in quanto contiene THUJONE, sostanza neurotossica, la cui tossicità è fortemente dipendente dalla sua concentrazione all'interno della pianta e dalla quantità del prodotto ingerito. Il Tanaceto va sempre impiegato in piccolissime quantità. Lo devono assolutamente evitare le donne in gravidanza o che stanno allattando. Tuttavia, è presente nell'elenco delle piante ammesse nella produzione di integratori alimentari a base di erbe. La precauzione nel utilizzo deve  essere  elevata e non va usata con finalità terapeutiche senza adeguata e guida di un medico in fitoterapia. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 5 aprile 2015

COREOPSIS e GAILLARDIA ERBACEE PERENNI

Salve ultimamente molti mi chiedono un diversivo primaverile al salito geranio. Il COREOPSIS e GALLIARDIA sono erbacee perenni da fiore che in questi ultimi tempi che hanno conquistato gli appassionati di giardinaggio, grazie alle loro abbondanti fioriture. Si prestano a essere coltivate sia in vaso sia in piena terra.  IL momento migliore per metterle a dimora è tra aprile e maggio, i garden center le offrono in diverso in diverse varietà, sono erbacee che non hanno particolari esigenze amano il pieno sole e terreni fertili e soleggiati, non gradisce i ristagni idrici . In autunno la vegetazione appassisce e poi secca. Ogni anno, verso il mese di marzo, eliminate perciò dai cespi la vegetazione esaurita, tagliandola a circa 4/5 cm sopra il livello del colletto al fine di stimolare la crescita della nuova vegetazione. Subito dopo questo lavoro concimatele, spargendo letame bovino ben maturo, alla dose di 1kg per metro quadro, nel caso di piante coltivate in giardino e di una manciata per quelle in vaso, oppure un concime a lenta cessione o prodotti similari tipo cornunghia o sangue di bue. Nei periodi estivi irrigatele periodicamente evitando gli eccessivi ristagni. Sono erbacee originarie dal centro nord america, si distinguono tra loro per la loro diverso resistenza al gelo, Nei garden  ne potete trovare di diversi
ibridi la loro bellezza sta nelle fioritura  che ininterrottamente va da aprile ai primi geli, la consiglio calorosamente a tutti coloro che vogliono cambiare il loro balcone fiorito. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com.

venerdì 6 marzo 2015

L' AGRIFOGLIO LA PIANTA SIMBOLO DI VITA

L' agrifoglio è una pianta che non ha bisogno di cure particolari, l unica esigenza nei periodi estivi è l irrigazione regolare, visto che teme la siccità. Le malattie più diffuse sono le cocciniglie per il resto è un vegetale molto resistente. Ama terreni di medio buon impasto, provvisto di sostanza organica,  fresco e possibilmente ben drenato.  Crescono benissimo in pieno sole o a mezzombra, non è infrequente trovare piante di questa natura anche nei sottoboschi. Le varietà a foglia variegata, tuttavia, tendono a mantenere il fogliame più vivacemente colorato se coltivate a mezzombra,  in Italia questa pianta può essere coltivata a tutte le latitudini, è da ricordare che le varietà a foglia verde sono molto più resistenti al freddo. Questo genere di vegetale è stato riscoperto negli ultimi tempi anche in arte TOPIARIA, cioè l' arte di potare le piante dando forme geometriche, questa arte ha una storia che risale dall'antico Egitto, furono poi gli antichi romani duemila anni fa a dare un grande impulso a questa tecnica, malgrado la difficoltà di dare forme geometriche questa arte si basa sugli stessi principi della manutenzione delle siepi. L' agrifoglio nella mitologia è una pianta legata alla simbologia maschile,soprattutto raffigurava la paternità. I CELTI la consideravano un potente simbolo di vita, di aiuto e sostegno. Questa simbologia deriva dall'aspetto coriaceo s spinoso delle foglie, non per niente veniva usata durante le feste del solstizio d' inverno come segno ben augurante. Sempre i Celti impiegavano il suo legno per costruire lance o scudi. Successivamente i Cristiani, sovrapposero alla feste celtiche le loro facendo coincidere il Natale con le celebrazioni del solstizio d 'inverno. Secondo la tradizione cristiana la foglia dell'agrifoglio ricorda la corona di spine di Gesù, i frutti rossi il suo sangue e i boccioli bianchi la purezza della Madonna. Per informazioni contattare xazore@gmail .com.

domenica 15 febbraio 2015

LA SANSEVERIA LA PIANTA DELLA LONGEVITA'

E' una pianta che si adatta a vivere in tutti gli appartamenti. ha un fusto sotterraneo chiamato rizoma da cui nascono nuove foglie erette. A forma di spada e prive di picciolo. Le foglie sono coriacee carnose spesse e fibrose, di colore verde maculato con striature maculate.  La sue azione anti inquinante è molto efficace in quanto assorbe molte sostanze nocive come il benzene, la formaldeide, il tuluene, e lo xilene. Il potere assorbente è però ridotto ed è quindi utile porre più esemplari in punti diversi della casa. Non ha bisogno di molta luce e vive bene anche a basse temperature, anche se quella ottimale è tra i 10 e i 30 gradi. Ha una grande resistenza alle condizioni sfavorevoli, non tollera le correnti d aria e i ristagni d acqua. Non vaporizzare le foglie, ma tenetele sempre pulite con uno straccetto per la polvere, facendo attenzione a non danneggiarle. Concimatele in primavere con un nutrimento ternario, con prodotti per piante verdi. La Sanseveria ama i vasi tendenzialmente piccoli, quindi rinvasare solo se necessario, in marzo aprile assicurando un ottimo drenaggio. E' una pianta soggetta ad attacchi di funghi alle radici che provocano il marciume alle medesime
oltre al marciume fogliare. Per informazioni contattare xazore@gmail.com.

giovedì 1 gennaio 2015

RESIDUI DI POTATURA

Buon 2015 a tutti, e che questo nuovo anno porti pace e serenita' a tutti, con l' arrivo del inverno le potature sono frequenti, e molti appassionati di questo blog ci hanno chiesto  se il privato cittadino può bruciare i residui , gli scarti di potature i sarmenti , e le sterpaglie. E' bene ricordare che in base al ultima pubblicazione della Gazzetta Ufficiale del 20 agosto 2014 la legge permette anche al privato cittadino di bruciare  i materiali di risulta , provenienti dal verde privato   nel rispetto del ambiente, in aree aperte, per intenderci non condominiali e di proprietà e prevede i tre metri cubi  giorno ettaro. E' assolutamente indispensabile per l' agricoltore non professionista delle
eventuali limitazioni concesse e apportate dagli enti locali, Comune Provincia Regione, come prevede il secondo comma della Gazzetta Ufficiale. Cosa importante per facilitare le cose è quella prima di prendere iniziative, di recarsi presso gli Uffici comunali ambientali, e denunciare da parte vostra l'inizio dei vostri lavori ricordando al impiegato comunale la legge che abbiamo sopra citato. Eviterete per tanto di cadere in spiacenti o  meglio dire brucianti sanzioni. Per chi vive in centri urbani non è opportuno bruciare i residui ma è meglio rivolgersi servizi di raccolta rifiuti. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com