sabato 28 dicembre 2013

PIANTE DI CASA

Il Natale è alle spalle e l 'inverno comincia a farsi sentire, le piante d'appartamento sono ormai in casa al riparo dal freddo. Ma vanno comunque  gestite e curate, cosa importante è che evitino sbalzi termici, fate attenzione quando areate i locali, non spalancate le finestre, ma apritele parzialmente.
Anche l'esposizione alla luce è di grande importanza per la salute delle piante d' appartamento. Provvedete generalmente all'irrigazione solo quando il terriccio è asciutto, evitando ristagni idrici. In ogni caso disponete dell' argilla espansa nei sottovasi, in modo che l'acqua venga assorbita dalla pianta solo quando serve, sfruttando il fenomeno della capillarità. Se possibile aumentare il fenomeno dell' umidità relativa utilizzando un umidificatore, con acqua a temperatura ambiente. Così facendo evitiamo il fenomeno di eccessiva evapotraspirazione dovuta al caldo secco presente nella casa riscaldata. .Spolverare il fogliame, soprattutto di specie con grandi foglie, utilizzando una pezza o una spugna inumidita, L' osservazione delle piante durante questo lavoro può facilitarvi nel rilevare prontamente  la presenza  di parassiti come afidi, cocciniglie cotonose. In tal caso imbevete la pezza o spugna con una soluzione acquosa nella quale avrete fatto sciogliere sapone di marsiglia nella proporzione di 100 grammi per litro d'acqua . In alternativa potete utilizzare l'olio di neem, prodotto naturale estratto dai semi dell'albero di neem, efficace contro afidi e cocciniglia cotonosa facilmente reperibile in commercio in preparati pronti all'uso. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com. e buon anno a tutti.

domenica 22 dicembre 2013

AUGURI DI BUON NATALE

Non siate mai uomini e donne tristi, un cristiano non può mai esserlo. Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento, la nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall'aver incontrato una persona  Gesù, che è in mezzo a noi. S.S. Papa  Francesco. E con queste parole che vi auguriamo un buon Natale ed un Felice Anno, da parte di tutto xazore e di tutti gli appassionati di botanica,
ricordiamo  che un fiore  non è solo un dono vivo, ma bensì un dono d'amore.

venerdì 6 dicembre 2013

LA STELLA DI NATALE

Molti secoli orsono, in una zona del Messico chiamata TAXCO, veniva chiamata CUELAXOTICHITI quella pianta che cresceva spontaneamente nella zona e che fiorendo inondava di rosso sgargiante intere vallate togliendo il fiato a tutti coloro che avessero avuto fortuna di ammirarle. Considerata dagli indigeni locali come pianta simbolo della purezza, la STELLA di NATALE veniva usata per le brattee molto ricche di sostanze coloranti, ed il suo lattice veniva impiegato come potente febbrifugo. Grazie ai Padri Francescani venne poi introdotta al mondo occidentale con il chiaro intento di investirla di significati  mistici e religiosi, venne usata infatti, descrive lo scrittore spagnolo Don Ruiz de Alarcon, per solennizzare la festa annuale del San Presepe che la Missione organizzava per celebrare la Natività, la forma delle brattee ricordava in modo esplicito la stella dei RE MAGI. Divenne quindi STELLA di NATALE anche grazie agli antichi nomi che il Messico conservò gelosamente attraverso le notti dei tempi, FLOR DE FUEGO (fiore della notte di Natale). La prima descrizione scientifica fu eseguita da un botanico spagnolo, Don Juan Balme, che la trovò anche sulle colline di Quernavaca. Nel 1825 l'ambasciatore degli Stati Uniti del Messico fu tanto rapito dalle fantastiche distese di Stelle di Natale di Taxco che decise, quale appassionato botanico di spedire un certo numero di piante presso la sua villa di Greenville, dove sarebbero poi state ricoltivate in serra. JOEL ROBERT POINSETT, questo il nome del ricco botanico americano, fece da tramite affinchè la Stella di Natale venisse
distribuita e conosciuta, nonchè gli venne dedicato il nome del floricoltore, ROBERT BRUIST, che la coltivò e la battezzò EUPHORBIA POINSETT. Da allora, sebbene il suo vero nome botanico sia EUPHORBIA PULCHERRIMA, viene comunamente chiamata Poinsettia. Per ulteriore informazioni contattare xazore@gmail.com.

mercoledì 20 novembre 2013

I COLORI DELL' AUTUNNO

In natura con l'arrivo dell'autunno molte piante prima che le foglie cadano a terra, assumono colori suggestivi.
Sono molti i vegetali ornamentali che presentano questo fenomeno suggestivo , che si verifica in natura e in modo particolare nei boschi di faggi, di aceri e di castagni, ed anche in piante coltivate in vaso a scopo ornamentale. Ma quale è il fenomeno che induce la colorazione delle foglie?
Il colore verde del fogliame della maggior parte  degli alberi e degli arbusti è dato dalla presenza, nelle foglie di clorofilla, pigmento di color verde che ha lo scopo di captare la luce solare. Ma nelle foglie vi sono anche altre sostanze, carotenoidi antociani e  xantofille pigmenti che hanno la  stessa funzione della clorofilla, ma che presentano colore rispettivamente arancione, giallo e rosso, tali pigmenti non sono visibili in estate perchè
coperti dalla clorofilla. Quando quest'ultima in autunno è smaltita dalla pianta per recuperare le sostanze che la costituiscono , in sua assenza ecco prendere il sopravvento i carotenoidi xantofille e antociani, che fanno assumere al vegetale colorazioni magnifiche. Per far si che la pianta in autunno assuma queste caratteristiche, è necessario collocare il vegetale in pieno sole nei mesi caldi. In quanto maggiore sarà la produzione dei pigmenti colorati all' interno delle foglie maggiore sarà la sua magnificenza nei periodi autunnali. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com.

sabato 9 novembre 2013

I CAVOLI

Saziano senza apportare calorie, rinforzano le difese immunitarie e del organismo, e sono un toccasana per la pelle danneggiata, direi semplicemente che il cavolo è tutto e niente. Le varietà sono innumerevoli, dal broccolo al cavolfiore, al cavolo cinese o di Buxelles, alla verza al cavolo rosso. Tra i principi attivi  contenuti nei cavoli, si segnala l' olio essenziale, a base di solfobromuro di metilmetionina (la cosiddetta vitamina U) ,  responsabile di tante virtù ha solo un demerito, il terribile odore che emana, come garanzie di beneficio ricordiamo l'abbondante vitamina A amica della vista, la B per proteggere la pelle, la C per rinforzare le difese organiche. Ci aiutano inoltre i suoi oligoelementi, il disinfettante zolfo, il ferro indispensabile per ossigenarci,  lo zinco che rinforza i capelli, il bromo amico del sonno e il selenio come anti invecchiamento, chiudono la parata le fibre stimolanti dell'intestino che rendono questo ortaggio saziante e non ingrassante

.I cavoli sono facili da coltivare lungo tutto l'arco del nostro territorio nazionale, ne esistono infatti qualità primaverili, estive autunnali ed invernali. Sono vegetali ghiotti di concimazioni a base di fosforo e potassio, che migliorano la fioritura e l'irrobustimento radicale. L'irrigazione è fondamentale visto che non amano i colpi di secco specialmente in post trapianto. Si  narra che presso gli antichi Greci  il cavolo era quasi venerato, si dice che per secoli i Romani curassero col cavolo ogni tipo di malattia, testimone lo fu Plinio guarito dalla gotta. In seguito il poeta Giuseppe Giusti lo sperimento' di persona su una brutta ferita riportando benefici inaspettati. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

martedì 29 ottobre 2013

GINEPRO SIMBOLO DI FERTILITA'

Il Ginepro (YUNIPERUS COMMUNIS) è una pianta che fa parte fa parte della famiglia delle cupressacee
si tratta,
 di un arbusto che presenta uno sviluppo che può raggiungere i tre metri d'altezza e assume portamento cespuglioso. La corteccia è di color rossastro e si stacca in modo longitudinale, le foglie sono aghiformi,  i frutti hanno caratteristica di rimanere sulla pianta 2-3 anni per maturare a scalare. Il Ginepro proviene dal bacino del mediterraneo e si sviluppa in luoghi aridi  e nei campi vicino al mare. Anche se si adatta bene in luoghi montani e rigidi. E' una pianta ritenuta portatrice di fertilità fin dal  antichità.
Nel Medioevo si cucivano i rametti di Ginepro  sugli abiti come talismani per allontanare gli influssi malefici.
Un uso particolare generalizzato in Europa era quello di bruciare i rami di questa pianta per purificare l'aria,

o per prevenire malattie come la peste e la lebbra. Addirittura le infermiere francesi, durante la seconda guerra mondiale, bruciavano il ginepro per purificare le sale ospedaliere. Più prosaicamente, gli olandesi cominciarono ad usare questa pianta per ricavare una bevanda alcolica, il gin. In medicina il Ginepro si usa come diuretico, stimolante gastrico, lenitivo dell' asma e del catarro bronchiale. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com.

giovedì 17 ottobre 2013

IL FINOCCHIO

Pianta tipicamente autunnale invernale, ricco di acqua privo di grassi e con pochissime calorie il finocchio è l'alimento giusto per preparare l'organismo all'arrivo della primavera. L' elevato contenuto di fibre oltre a contribuire al benessere dell'intestino, gli conferisce infatti un potere saziane. Possiede vitamine A e C e sali minerali, tra cui spiccano calcio, sodio, fosforo e potassio. Vanto nutrizionale, il potassio infatti è un minerale essenziale per il corretto funzionamento dei muscoli dei nervi e della trasmissione dei muscoli cardiaci. Si coltiva in terreni e sciolti , la concimazione può essere evitata, è preferibile associarlo ad un altro ortaggio che è stato concimato abbondantemente (come zucchina), è consigliabile evitare il trapianto del finocchio nella stessa prosa che lo ha ospitato l'hanno precedente. L' irrigazione deve essere gestita attentamente, facendo si che vengano evitati ristagni e lunghi periodi di siccità, la raccolta può essere eseguita scalarmente, ricordando che tale vegetale resiste a temperature fino a -5 gradi. Circa due settimane prima della raccolta si rincalza il terreno , per rendere il fusto più tenero e croccante. Si dice che se è Maschio, è panciuto e croccante, ottimo a crudo , se Femmina, dalla forma slanciata e gusto aromatico, offre il meglio di se quando cuoce,per ulteriori informazioni  contattare xazore@gmail.com

giovedì 10 ottobre 2013

A VOI LA BRASSICA IL CAVOLO D' ORAMENTO

Con l'arrivo dell'autunno, oltre a mettere a dimora le tradizionali e sempre belle viole del pensiero, in fiore anche nelle giornate più gelide nevose e fredde, vi consigliamo di riservare qualche aiuola ai cavoli ornamentali . Si tratta di interessanti piante ottenute dal cavolo comune, impiegata esclusivamente per scopo ornamentale per la bellezza delle foglie disposte a rosetta, che con l'abbassarsi delle temperature assumono bellissime sfumature che vanno dal bianco al rosa a secondo dalla varietà. E' opportuno dopo aver individuato l'aiuola ben soleggiata dove l'acqua non ristagna, lavorare il terreno e come il cavolo comune concimare con abbondante letame mantenendo la distanza di piantumazione di circa 30cm , hanno bisogno di poche cure, odiano soprattutto i ristagni idrici e vanno estirpate in quanto esaurite verso giugno. Oltre a questi suggerimenti i cavoli ornamentali non hanno bisogno di particolari cure e neppure di essere riparati dal
freddo e gelo che ne fanno l'orgoglio di questo vegetale. La più grande avversità come i cugini

cavoli sono le lumache e la cavolaia. Pertanto è opportuno utilizzare lumachicida e bacillus thuringiensis  reperibili nei consorzi agrari. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 6 ottobre 2013

A VOI GLI STRIGOLI PIANTA INSOLITA DA COLTIVARE IN ORTO

Salve a tutti, oggi xazore vuole presentarvi un vegetale che bene o male conosciamo tutti, ci sarà capitato durante una delle nostre scampagnate,di notare pianticelle che da maggio a giugno fiorendo formano simpatici palloncini di color rosato bianco che i bimbi amano scoppiare sul palmo di mano.
Ebbene sono gli STRIGOLI (SILENE INFLATA) così chiamata perchè le loro foglie stridono se maneggiate, ma conosciuti anche come schioppettini, foje, coietti, bolino. E' un vegetale diffuso in tutta italia,
anche se non tutti sanno che le loro cimette e le foglie tenere, si possono utilizzare in cucina, e che la si può anche seminare in orto. E' una pianta che è facilmente coltivabile, si prepara il terreno tra luglio agosto, mantenendo irrigata con una certa frequenza la zona coltivata, appena sviluppata la pianta ferma il suo sviluppo durante l'inverno, per poi vegetare
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abbondantemente in primavera. Non occorre alcun tipo di concimazione particolare visto che si adatta bene in suoli abbastanza miseri, ma gioca in suo favore la capacità di purificare i terreni ortivi dai concimi residui delle culture precedenti. A partire dal mese d'Aprile si procede con la raccolta delle foglie o delle cimette più tenere. Così facendo le piante rivegetano, consentendo successivi raccolti che si interrompono tra maggio e giugno quando le piane cominciano a fiorire. Una curisità per i più scettici gli strigoli sono ottimi in insalata, in frittate e per ingentilire i sughi.
Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com.

domenica 29 settembre 2013

UN FIORE LEGGENDARIO IL GELSOMINO

Tra le piante che non dovrebbero mancare mai in un giardino il gelsomino è una di queste. La sua capacità di ingentilire pergole, archi e piccoli supporti, unita alla magnetica fragranza sprigionata dai suoi fiori, lo rendono davvero una presenza indispensabile. Noti fin dall'antichità per essere tra i rampicanti più amati e utilizzati, i gelsomini regalano fioriture abbondanti e durature, caratterizzate nella maggior parte dei casi da un intenso profumo. L'olio essenziale, estratto da questi fiori, veniva impiegato fin dal tempo dei Persiani come afrodisiaco o come distensivo per le preoccupazioni e le paure. Il nome deriva dal termine arabo Ysmin, che vuol dire appunto fiore bianco, esistono però anche specie a fiore giallo, molto resistenti al freddo ma prive del caratteristico profumo. La messa a dimora avviene in momenti dell'anno differenti  a seconda delle varie zone climatiche, nelle regioni a clima temperato caldo, potrete operare dal
inizio dell' autunno fino ai primi freddi dell' inverno, nelle regioni centro settentrionali si attende di norma l'arrivo della primavera, mentre nelle regioni poste a nord le specie  maggiormente sensibili al freddo andranno coltivate in grossi vasi così da ritardarli in luoghi riparati durante  i mesi invernali. Molte piante sono comunemente associate al genere JASMINIUM  perchè  di aspetto simile o per l 'aroma che dai fiori viene sprigionato. Una di queste è il RINCOSPERMUN  che , appartiene alla famiglia delle APOCJNACEAE, non ha niente a che fare con il gelsomino propriamente detto. E' un rampicante molto resistente al freddo, con foglie verde scuro di aspetto ceroso. I fiori bianchi  sbocciano tra maggio e luglio , sprigionando un intenso profumo, molto simile al gelsomino, che si differenzia da questo per una nota più pungente. Per guanto riguarda il terreno, il falso gelsomino non ha  particolari esigenze, avendo comunque bisogno di una buona concimazione.

sabato 24 agosto 2013

GLI ORTI URBANI UN BENESSERE PER TUTTI

Mi è stato chiesto ultimamente come poter ottenere un pezzo di terra, per realizzare un orto urbano.
Ebbene questa esigenza e realtà, che avvicina giovani e meno giovani è un fenomeno che sta interessando numerose città italiane. La diffusione di questa cultura, non è solo un esigenza mossa dalla crisi economica che ci attanaglia, ma un avvicinarsi alla realtà della terra, v
ista come necessità primaria. La richiesta di un appezzamento da adibire ad orto va fatta all'amministrazione comunale del paese d'appartenenza, sempre se questa disponga di un area destinata allo scopo. Per informarsi , in genere bisogna telefonare all'Ufficio ecologia e ambiente, se  l'area è disponibile vengono assegnate, attraverso un regolare bando, variabile da comune a comune l' area destinata, è da ricordare che il bando va rinnovato annualmente. Di solito l' orto viene destinato gratuitamente dietro una presentazione di un apposita domanda d'assegnazione. In alcuni casi è previsto il pagamento di una quota fissa di modesta entità, ed hai costi relativi all'acqua per l 'irrigazione ed eventuale energia elettrica. Nella maggior parte dei casi gli appezzamenti da coltivare vengono assegnati senza che il richiedente lo possa scegliere, è per tanto consigliabile consultare un esperto per le dovute informazioni sui cicli colturali da eseguire.Generalmente lo spazio d' assegnazione è di 30 40 metri quadri, gli aspiranti ortolani hanno l' obbligo di tenere pulito e coltivato il loro appezzamento per far si che l' autorità di vigilanza  possa rinnovare annualmente il bando. Sperando di esservi stati d' aiuto vi ricordiamo il nostro indirizzo di posta elettronica xazore@gmail.com

domenica 18 agosto 2013

MIRTO LA PIANTA DELLA DIGESTIONE

La capacità  di stimolare l'appetito e favorire la digestione è conosciuta fino dall'antichità così sono note da tempo le proprietà balsamiche grazie alle resine, utili nella terapia di affezioni delle vie respiratorie, al cui buon esito partecipa anche la vitamina C. La medicina conferma che il mirto viene usato per lenire emorroidi, irritazioni di pelle e mucose, e come stringente in caso di diarrea, visto che è ricco di tannini. Non ha alcuna controindicazione contro i farmaci, anche in dose elevate di olio essenziale nonostante in certi casi può provocare mal di testa e nausea. E' molto coltivato in Sardegna  e nelle regioni meridionali, ma può essere allevato anche al nord nonostante non prediliga zone fredde, pertanto è consigliato il ricovero o la copertura nei periodi particolarmente rigidi. E' un arbusto sempreverde a portamento eretto e cespuglioso alto fino a 2 metri d'altezza, ma a crescita molto lenta. Le foglie sono ovali appuntite, lucenti, coriacee e odorosissime, di color verde scuro, i fiori piccoli dai numerosi stami giallastri a cinque petali, sono profumatissimi e nascono a partire da giugno ad ottobre, ad agosto fruttifica con piccole bacche ovali, grandi 1 cm circa, di color rosso violaceo, contenendo 6/8 semi. E' un abitante della macchia mediterranea si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno ed è un vegetale molto rustico anche nei confronti delle avversità . La leggenda narra che nell'antica Grecia una giovane di nome Myrsine venne uccisa per invidia dopo una gara. Una dea impietosita della sorte della ragazza, decise di trasformarla in un arbusto che prese il nome di Myrtus. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

mercoledì 31 luglio 2013

PARLIAMO DI FITOFARMACI


Dal primo dicembre 2013 la Commissione Europea ha ordinato la restrizione di fitofarmaci neonicotinoidi tali fitofarmaci sono identificati come dannosi per la popolazione delle api Europee, visto che influiscono negativamente su questi insetti propuli, che favoriscono l'inpollinazione di piante per l'agricoltura biologica. Le eccezioni saranno limitate alla possibilità di trattare coltivazione florovivaistiche in serra o in campi all'aperto  dopo la fioritura. I prodotti in causa sono , clotianidin, imidacloprid, e tiametoxam. Non appena disponibili ulteriori informazioni ve le comunicheremo per aggiornarci degli sviluppi e delle alternative che il mercato ci propone. Per il momento un plauso alla saggezza di coloro che hai vertici difendono gli aspetti salutistici di una coltivazione sana e biologica.
Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 28 luglio 2013

LA CIMA DI RAPA

E' un ortaggio poco diffuso al nord, ma di non difficile coltivazione, è presente molto negli orti pugliesi, visto che lo si coltiva molto nelle regioni meridionali, anche se da noi al nord lo si può coltivare facilmente, trapiantando le piantine acquistate nei nostri garden proprio in questo periodo.
Fa parte della famiglia delle Crucifere come la verza, è conosciuto anche come broccoletto di rapa.
La cima di rapa si adatta a qualsiasi tipo di terreno,  anche se non sopporta quelli argillosi o che trattengono molta acqua, predilige terreni neutri e  climi miti, è per questo che cresce meglio al sud, anche se al nord può dare buoni risultati, se si programma la sua coltivazione in modo da raccoglierlo prima dei freddi. E' preferibile al nord coltivare varietà precoci. Il terreno deve essere sciolto e ben drenante, possibilmente prepararlo anticipatamente con buon letame maturo. . La distanza d'impianto tra una pianta e l' altra deve essere almeno di 40 cm. Per la semina i più appassionati di questo ortaggio debbono sapere che al nord va seminato tra fine maggio a fine giugno, mentre al sud tra giugno e luglio.  Non ha grosse difficoltà per la coltivazione, si ammala facilmente in presenza di ristagni, e per la raccolta si effettua quando l'infiorescenza sono completamente formate, cioè quando presentano una larghezza di almeno 5 cm. Per la raccolta si possono usare forbici da potatore o un coltello affilato. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

sabato 20 luglio 2013

A BUON INTENDITORE............

Mi piace iniziare con le parole di Papa Francesco in occasione della giornata mondiale dell' ambiente "....che cosa vuol dire coltivare e costudire la terra? Noi stiamo veramente coltivando e custodendo il Creato? Oppure lo stiamo sfruttando e trascurando? Il vero coltivare mi richiama alla mente la cura che l'agricoltore ha per la sua terra perché dia frutto ed esso sia condiviso, quanta attenzione, passione e dedizione!". Parole Sante aggiungo.
Secondo uno studio FAO presentato recentemente, gli insetti rappresentano una fonte importante di cibo nutriente e facilmente reperibile. La FAO inoltre, stima che gli insetti siano fonte delle diete tradizionali di almeno due miliardi di persone e che la raccolta di insetti e il loro allevamento potrebbero offrire occupazione e reditto pensiamoci.

venerdì 19 luglio 2013

ALLIUM PORRUM

Il porro è un ortaggio la sua coltivazione è  antichissima, è una pianta erbacea biennale.
Nel primo anno si sviluppa un sottile bulbo provvisto di radici e di numerose foglie lanceolate con nervature parallele. Nel secondo anno produce un infiorescenza terminale a palla. E' molto resistente al freddo e cresce bene anche in  situazioni poco soleggiate. Ama molto concimi fosforo potassici.
Pur essendo una pianta biennale il suo consumo ortivo è annuale. Il fusto raggiunge la sua dimensione dopo 3-4 mesi dalla dimora. E' un vegetale soggetto a malattie funginee.
E' stato un vegetale molto apprezzato in antichità lo stesso Ippocrate ne descrisse le proprietà curative quali l'aumento della diuresi e l' efficacia contro la tisi. Si raccona che in Egitto il faraone Cheope, guarito da una fastidiosa malattia, abbia ricompensato con cento mazzi di porri il medico che lo aveva curato. Nel mondo romano sembra che Nerone mangiasse tanto Porro da essere soprannominato il porrofago.e si riconoscono l ' efficacia contro la calcolosi renale e vescicolare. Per uso esterno si adopera sotto forma cataplasma (contro torcicollo, lombaggini, tumefazioni reumatiche, artriti).
Si usa anche tagliato fresco per strofinare contro punture di insetti. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

lunedì 8 luglio 2013

IL GELSO PIANTA DA FRUTTO E OMBREGGIANTE

I Gelsi, (MORUS ALBA) , sono stati importati dall' Oriente allo scopo di allevare il baco da seta, più precisamente, il gelso nero fu importato per primo dalla Persia (l' attuale IRAN) ma essendo meno adatto all'alimentazione dei bachi, fu poi sostituito dal gelso bianco, importato dalla Cina. Oggi il gelso sopravvive nelle campagne come un cimelio, raramente apprezzato o sfruttato per le sue attuali possibilità come fruttifero. La deperibilità dei frutti non ha consentito ai gelsi di raggiungere la popolarità che meriterebbe, e in mancanza di un forte interesse commerciale, anche la selezione di varietà più interessante è stata limitata anche in Italia. Il Gelso è un albero rustico e produce frutti gradevoli che, a seconda di specie e varietà maturano da giugno a settembre. Un' accortezza da tenere presente è quella di non piantare gelsi vicino a marciapiedi o superfici pavimentate, per evitare che i frutti caduti possano sporcarli. Nel recinto di un pollaio il gelso è indicato per un buon ombreggiamento e per gli animali in quanto, oltre a ripararli e rinfrescarli d' estate, alimenta gli avicoli che consumano i frutti caduti molto zuccherini ed energetici. Il gelso è un albero di dimensioni medie, la corteccia del tronco è color avana lasciato libero di crescere produce una chioma di forma rotondeggiante espansa e densa, ma può essere potato per dargli la forma desiderata, essendo molto tollerante ai tagli. E' una pianta poco esigente, resiste molto alle siccità e lo si può trovare fino a 1000 metri. Ha bisogno di molto sole per fruttificare bene, in media resiste bene hai grandi freddi ma la tolleranza dipende  molto dalle varietà, si adatta a qualsiasi terreno anche a quelli magri. Se la pianta è giovane va in produzione dopo 2 3 anni dalla messa a dimora, si riproduce per talea di punta, di radice e margotta. Essendo un vegetale.
rustico non necessita di particolari trattamenti fitosanitari, anche se è facilmente colpibile da funghi e coccinoglie. Per ulteriori informazioni contattare  xazore@gmail.com

mercoledì 3 luglio 2013

IL MARCIUME DEL POMODORO

Salve  ha tutti mi è appena stata argomentata una potologia molto diffusa nei nostri orti, è il marciume apicale del pomodoro, che colpisce i frutti e li rende non più commestibili. Non è propriamente una malattia in quanto non causata da insetti o batteri o funghi, bensì da un insieme di condizioni ambientali e colturali. Il marciume apicale colpisce esclusivamente le bacche. I sintomi si manifestano all' estremità dei frutti dove appare un area traslucida e brunastra che con il passare del tempo diviene un vero marciume, che dopo  annerisce divenendo dura e depressa.
Non si tratta di una MALATTIA , ma la causa principale è la carenza di CALCIO, altri fattori sono i forti sbalzi di tempreatura che si registrano in questi mesi estivi, anche irrigazioni irregolari o scarse possono arrecare tali danni, spesso poi l'elevata traspirazione delle piante e la scarsa disponibilità d' acqua non permettono alle radici delle piante di assorbire calcio dal terreno. Vi è da ricordare proprio che alcune tipologie di pomodoro sono assai sensibili nei confronti di tale avversità. E' bene ricordare che durante la lavorazione del terreno è bene interrare nel suolo abbondante sostanza organica (letame bovino) che  oltra ad aumentare la fertilità del suolo contribuisce ad aumentare  meglio l' umidita e le traspirazione.  Irrigare costantamente e a intervalli regolari, adottando preferibilmente sistemi a manichetta forata. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

giovedì 27 giugno 2013

SALVIA OFFICINALIS

La SALVIA OFFICINALIS è conosciuta in tutta la fascia mediterranea, dove nasce spontaneamente.
Fin dall'antichità è conosciuta per le sue qualità curative. Per questo che i latini la chiamavano salvia (da salus, salute), ha un portamento cespuglioso, con fusto ramificato e foglie picciolate di color verde grigio, ricco di oli essenziali che conferiscono aroma. Appartiene alla famiglia delle LAMIACEAE. I fiori sono di color blue violetti riuniti nella parte terminale dello stelo. Pianta rustica non sopporta i grandi geli, si consiglia di proteggerla in inverno, gradisce una buona areazione, è consigliabile terminata la fioritura potarla, per mantenere una buona cespugliazione. Le malattie più diffuse sono il mal bianco, in caso di affezzione si consiglia una cura a base di prodotti rameici.
A questo vegetale è collegata la storia dei QUATTRO LADRONI.  Si narra che durante la peste di Tolosa (1630) quattro farabutti si diedero a fare razzia nelle case degli ammalati. Quando furono catturati, fu chiesto loro il segreto del mancato contagio. I quattro rivelarono il loro segreto, un prodotto ottenuto dalla macerazione in aceto di rosmarino, timo, lavanda, e molta salvia. In medicina ha proprietà antinfiammatorie, digestive, stimolanti  della bile, dermatologiche. E' usata anche contro la caduta dei capelli. Xazore ricorda che per fine agosto sta preparando seminari  aperti a tutti, tra natura e realtà per chi fosse interressato contattare seguente numero, 3707146736 dopo le 20. oppure xazore@gmail.com.

domenica 23 giugno 2013

LE BULBOSE DA PIANTARE PER L' AUTUNNO

Salve a tutti, se a ottobre e novrembre vanno piantati i tulipani, giacinti e narcisi, da giugno a tutto agosto, si possono mettere a dimora quelle bulbose ideali per una fioritura autunnale.Tra queste vi suggeriamo alcune specie e varietà, talune già conosciute tutte facili da coltivare e di poche esigenze.
Se durante la bella stagione le aiole si ornano di fioriture multicolore come tagete, zinnie e cosmee o da dalie, gladioli e gigli. In autunno, invece i protagonisti dei nostri spazi sono invece  principalmente i variopinti colori che assume il fogliame di Aceri, Cornus e Querce.
Se non volete rinunciare alla bellezza delle bulbose, sappiate che esistone specie che fioriscono da settembre a novembre, e che vanno messe a dimora in queso periodo fino a tutto agosto.
Si tratta di specie rustiche e facili da coltivare, non particolarmente soggette a parassiti e malattie, naturalmente se si rispetta le loro esigenze di coltivazioni. Quì di seguito vi elenchiamo alcuni di queste bulbose con fioritura autunnale, come i COLCHICUM, i CROCUS (la pianta delle zafferano), i CICLAMINI, e la STERNBERGIA, la maggior parte di queste bulbose, sono indicate per punteggiare di colore il manto erboso, essendo di taglia piccola danno ottimi risultati anche nel giardino roccioso. Una solo avvertenza, il COLCHICUM  e la STERBERGIA  sono velenosi, quindi  non adatti in giardini frequentati da bimbi e animali domestici. Vi ricordiamo che xazore sta organizzare un incontro
 nei bellissimi boschi nella Valle del Lambro, per informazioni contattare la redazione al 3707146736 dopo le 20. Vi aspettiamo numerosi.

giovedì 13 giugno 2013

A VOI IL CROCUS SATIVUS LA PIANTA DELLO ZAFFERANO

Salve a tutti oggi parleremo di un eridacea che fa parte della famiglia del CROCUS se ne contano più di 80 varieta. E' lo ZAFFERANO è una piante erbacea, del bacino del mediterraneo, dalle cui infiorescenze si ricava la spezia usata come colorante in liquoreria, in farmacia e in profumeria, oltre che in cucina. I costi da capogiro di questa spezia dipendono dal fatto che per ottenere un Kg occorrono 200000 fiori e 500 ore di manodopera. Molto usato nell'antichità, costituì una tra le più forti spinte al commercio tra Oriente e Occidente. Per molto tempo i Fenici ne ebbero una specie di monopolio. In tempi più recenti nella repubblica di Venezia, funzionava un ufficio addetto esclusivamente all' acquisto dello zafferano definito perciò oro giallo. Quando alla fine del XV secolo, la spezia cominciò ad essere coltivata in tutta Europa, e fu così che i prezzi si mitigarono. In medicina a qualità digestive, stimolanti, lenitive dei dolori mestruali. La pianta adulta è formata da un bulbo e un tubero, nel getto contiene le foglie che in fioritura possiede un perigonio formato da 6 petali di color violetto quello è lo ZAFFERANO. Il bulbo è molto sensibile all'azione dei patogeni come il FUSARIUM, è pertanto opportuno estirpare le piante malate o utilizzare prodotti bio-fungicidi. E' da ricordare che lo ZAFFERANO contiene 150 sostanze aromatiche volatili come CAROTENOIDI, ZEAXITINA, e il famoso LICOPENE. Ricordiamo agli affezzionati che XAZORE sarà chiusa per ferie fino al 23 c.m. mese se avete suggerimenti o domande da porci non esitate a inviarcele alla nostra redazione xazore@gmail.com a presto

domenica 9 giugno 2013

OCIMUN BASILICUM

Salve a tutti ci scusiamo per il ritardo, ma purtroppo il lavoro nei campi ci precede, oggi vogliamo parlarvi della pianta più comune che  possiamo avere nei nostri orti, balconi e terrazzi, è il basilico.
Non c è erba volta all'insù che non abbia la sua virtù, diceva Catullo, ed il basilico di virtù ne ha molte.  E' un erba  originaria dall'India coltivata in tutta l'Asia fin dal 2000 a.C..Intorno a questa pianta sono fiorite numerose leggende, una delle quali
racconta che l' Imperatrice Elena, madre di Costantino, la trovò sul luogo di Crocifissione di Gesù e fu diffusa in tutta occidente. Altre leggende popolari hanno associato il basilico all'idea  dell'amore terreno, tanto che un vaso di basilico sul balcone di una giovane doveva essere interpretato come segno di disponibiltà a ricevere l'innamorato. In fitoterapia è indicato per gli effetti benefici sul sistema nervoso, lenitivo per i dolori gastro intestinali e di giovamento contro raffreddore, tosse e catarro, è di facile coltivazione si semina in primavera e la sua bellezza si protrae fino a fine estate dove va in fioriura e senescenza, è di facile coltivazione è da ricordare che non ama l'esposizione a luce diretta. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

venerdì 31 maggio 2013

ECCOVI UN CASO D'INTOSSICAZIONE

Buona sera, oggi ha NOSTRO malgrado dovremmo parlare di un caso d'intossicazione , di cui un nostro socio ne è stato colpito, e che oggi dovrà per questioni di umanità, fermarsi a pernottare nella nostra sede. E' Giorgio il nostro scrittore che ingenuamente dopo aver rotto una foglia di DIEFFENBACHIA ne ha leccato la linfa urticante dalla sua mano. Precisiamo che tale vegetale è molto  diffuso nei nostri appartamenti ne conosciamo di diverse varità (Tropic, Marx, Compatta, ed altre ancora) vogliamo far sapere a tutti coloro che ne possiedono che tale vegetali sono come tante altre considerate tossiche se ingerite  sia per contatto corporeo, sia per la linfa che in esse possiedono forti tossine urticantee gastriotossiche, i principali disturbi sono come potete notare, arrossamenti, irritazioni, bruciature, gonfiore come in questo caso alle mucose, con eventuali rigonfiamenti alla gola . In caso di ingestione è bene procurare immediatamente il vomito al soggetto colpito, e dopo circa un ora bere sostanze disinffiammatorie per migliorare il rigenero dei succhio gastrici (Camomilla), in caso di intossicazione acuta  rivolgersi immeditmente al più vicino pronto soccorso. Per ulteriore informazioni contattare xazore@gmail.com

sabato 25 maggio 2013

VI PRESENTO LEO IL PENNA BIANCA DELLA BRIANZA

In un Maggio freddo e triste oggi ci è venuto a trovare un nuovo ammiratore di xazore, è Leo soprannominato il penna bianca della brianza, amante di piante da balcone e terrazzo, ci è venuto oltre che ha portare la sua manodopera di idraulico specializzato anche  per alcune delucidazioni riguardo ad alcuni
 ingiallimenti fogliari che hanno colpito le sue acidofile ( rododentri, azalee, camelie, eriche), ebbene sono assai freguenti questi casi in caso di abbondanti pioggie, in quanto con il passare degli anni oltre ad esaurirsi gradualmente il livello di acidità nel terreno le acque in eccesso aumentano il dilavamento dell' acidità contenuta nel suolo, se le piante sono afflitte da questi ingiallimenti sarebbe opportuno, distribuire nel terreno chelati di ferro alle dosi inpiegate sulle confezioni reperibili presso garden o consorzi autorizzati evitando di spargere il prodotto sulle foglie onde evitare ustioni sulle medesime, posizionare infine le piante coltivate in vaso al riparo della chioma di altre piante, in modo che possano filtrare la luce del sole, per ulteriori informazioni contattate xazore@gmail.com  

martedì 21 maggio 2013

ROSMARINUS OFFICINALIS

E' un arbusto appartenente alla famiglia delle LAMINACEAE, diffusissima nei nostri orti e nei nostri giardini, originaria dall' Europa, Asia e Africa, è una pianta arbustiva che raggiunge l'altezza anche di 300cm, con radici profonde e fusto legnoso prostato, ascendente o eretto, molto diffuso in Italia soprattutto nelle zone mediterranee, il suo nome volgare è ROSMARINO  anche se i latini lo chiamavano Ros marinus (rugiada dei mari). Coniosciuto sin dall'antichità, è associato, a qesta pianta "sempreverde" il concetto di fedeltà. Per il suo profumo e aroma intenso, nell'antichità si usava bruciare i rametti per purioficare gli ambienti. Ritunuto ricco di proprietà antisettiche, era impiegato, in tempi passati, per conservare la carne, sulla quale si spargevano le verdi foglioline. In medicina si riconoscono  al Rosmarino qualità  digestive, antispasmodiche e carminative. E' usato anche per curare bronchiti e dolori articolari . I suoi nemici naturali sono il ragnetto rosso. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

mercoledì 15 maggio 2013

LA ROSA IL FIORE DEI FIORI

Si narra che Afrodite, dea della bellezza dopo essere uscita dalle acque marine vrebbe fatto cadere a terra una goccia dalla sua pelle e da quella goccia si narra nacque la prima rosa. E' maggio ed è impossibile non poter parlare dei fiori dei fiori già esistente 25 milioni d'anni fa.
Le rose spontanee sono circa 100 specie, ,a secondo alcuni botanici sono innumerevoli, poichè hanno la proprietà di produrre semi pur senza essere fecondate e, a seguito di incroci, originano ibridi che possono divenire fertili come specie autonome.  Tutte le rose spontanee hanno cinque petalicon colori che variano dal bianco al roseo pallido, al rosso porporino, ma non mancano fiori di color giallo o violaceo. Allo stato spontaneo le rose sono distribuite nella maggior parte del mondo escluse del tutto al di sotto della linea equatoriale. L'azione selezionatrice dell'uomo su una decina di specie spontanea si è esercitata da tempi lontanissimi ottenendo forme più svariate e infinite, arbustive cespugliose rampicanti ad alberello, lillipuziane, rifiorrenti portando alla creazione di più di 5000 cultivar, le quali nei diversi periodi hanno avuto più o meno fortuna. La fioritura è talora fugace, talora più persistente e, mentre nelle specie selvatiche è limitata ad una sola stagione, nei rosai è possibile avere fioriture dalla primavera all'inverno successivo. Le malattie più frequenti sono il mal bianco e attacchi di afidi.  Le rose hanno anche grande interesse economico per l'estrazione di essenze e con le infruttiscenze, ricche di vitamine C, si possono ottenere marmellate e tisane. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

venerdì 10 maggio 2013

DROSANTEMUN L' ALTERNATIVA AL GERANEO

Buona sera a tutti, il DROSANTEMUN è un genere di vegetale appartenente alla famiglia delle AIZOACEAE originaria del SUD AFRICA, è ideale per guarnire i giardini rocciosi, sono resistenti a climi miti e aridi. E' un ottima alternativa sui balboni al geraneo per il suo gradevole rifiorire. Si moltiplica per talea a fine estate, non sopporta il freddo ed il gelo, ama eposizioni molto soleggiate ed è completamente rifiorente tra maggio e ottobre. La leggenda narra che il nome deriva dalla figura delle papille, piccole pretuberanze che ricordano molto i peli delle foglie di DROSERA. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

martedì 7 maggio 2013

IL COMPOST DOMESTICO

E' bene ricordare che il compost avviene in presenza d'ossigeno e di unidità, che in questo periodo sta cambiando, questa è una buona trasformazione in compostaggio e della mancanza sdi cattivi odori.
Non comprimere eccessivamente il cumulo analizzatelo  tramite la cosidetta prova del PUGNO, che ci farà capire lo stato di macerazione e di umidità in esso contenuto. Se noterete che il cumulo è troppo asciutto, annaffiare abbondantemente per far si che i batteri aerobici aumentino il processo di decomposizione. Ricordo di rivoltare il tutto di tanto in tanto con un forcone, per far si che il compost si amalgami e si arieggi, e per far in modo che il cumulo disfi gli agglomerati di materiale compatti,
così che questi abbiano modo di ossigenarsi meglio. Il rivoltamento in questi periodi è obbligatorio per un buon risultato rimescolando gli scarti e ridistribuire all'interno acqua, luce ed elementi nutritivi ripetendo l'operazione una volta al mese. Nel periodo autunnale invernale si sopende il rivoltamento e si lascia il tutto a riposo, è consigliabile aggiungere se possibile nel cumulo, farina di roccia e lievito di birra per arricchire il tutto con elementi minerali e elementi naturali di fermentazione.  Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 5 maggio 2013

IL NOCCIOLO A SPALIERA

Con nostra grande gioia vi mostriamo una foto spettacolare di noccioli coltivati s spaliera e sistemati per abbellire una città della nostra brianza. Ci è stata inviata da un nostro affezzionato lettore,abiamo già parlato del nocciolo in data 3 febbraio. E' bello notare che sui nostri marciapiedi queste nuove creazioni geometriche stanno prendendo piede, sarà da vedere come sarannoi gestite in futuro.
Ricordiamo anche che dal 10 al 12 maggio nei giardini di "INDRO MONTANELLI" zona Niguarda Milano ci sarà la mostra mercato Orticola, qui si possono ammirare e acquistare piante ornamentali e ortive di notevole qualità, il prezzo d' ingresso è di 9euro ma vi posso garantire che il costo ne vale la candela. E' utile ricordare che all'interno sarà presente l'associazione A.Di.Pa l'associazione per la diffusione delle piante d'amatori, di cui vi consiglio di iscriversi per il miglioramento e l'accrescimento della conoscenza del nostro settore. Ricordiamo che chi pota a maggio e zappa d'agosto, non raccoglie ne pane ne mosto. E' in questo mese che possiamo mettere a dimora le nostre solenacee, pomodori, peperoni, e melanzane, ricordiamoci che temporali e grandinate possono rovinare il nostro orto, per tanto prepariamo il nostro ombreggiante antigrandine per proteggere i nostri vegetali. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com
 
 
 

mercoledì 1 maggio 2013

BOSISIO L' UOMO DEL FENG SHUI

E' con grande gioia che oggi primo Maggio nella sede di xazore è venuto ha trovarci nonostante una giornata stancante, il signor Bosiso grande cultore  del FENG SHUI, antica arte geometrica taoista della Cina, ausiliaria dell'architettura affine alla geomanzia  occidentale, la quale prende in considerazioni aspetti della psiche e dell'astrologia. Mi è stato spiegato dal nostro amico che è importante secondo questa arte possedere piante nei nostri appartamenti, per far in modo che l'energia da esse spriginate, stimolino i sensi, in base alle tipologie delle diverse specie. E' infatti dimostrato che fiori e piante, come dimostrato migliora lo stato di salute e il carattere. Infatti come potete vedere tra le mani solleva un geraneo zonale, pianta prediletta dal FENG SHUI per la sua capacità vegetale di emettere energie positive, ma soprattutto produce sostanze che proteggono il corpo dal cancro. E' dimostrato che olii essenziali di geraneo hanno proprietà battericide, prevengono malattie polmonari e migliorano il metabolismo. Il rosmarino invece per il FENG SHUI rimuove la fatica, allevia le paure, e riduce l'irritabilità, è una pianta che produce energia nuova, è molto consigliata per le donne in gravidanza, tisane di rosmarino alleviano i dolori della gravidanza. Altre piante hanno capacita rilassanti e terapeutiche come la Tradescanthia, l Spathiphjllum, il Rhapis, le Guzmanie, se la curiosità si fa sentire contattare xazore@gmail.com  e vedrete che non finiremo di stupirvi, e chi ci vuole fare visita contattateci senza esitare.

venerdì 19 aprile 2013

PARLIAMO DI OGM

Cos'è un OGM? E' un organismo diverso da un essere umano, il cui corredo genetico è stato modificato in modo diverso da ciò che avviene in natura,  in genetica  attraverso la fecondazione si mescola il patrimonio genetico, con la scienza e le tecnologie  bioscientifiche in particolare in ingenieria genetica INSERIAMO un gene o più,
in un corredo genetico naturale. Per capire come nasce un OGM conviene fare un esempio, il MAIS ha un grande nemico, la piralide un insetto che penetrando nella pianta produce danni mortali. Si calcola che la piralide nel mondo distrugge il 7% del raccolto. Esiste però un batterio in natura nel suolo innocuo per l' uomo il bacillus thuringiensis. I ricercatori  hanno isolato il gene del bacillus e l hanno trapiantato nel patrimonio genetico del mais producendo così una nuova varietà di mais resistente al parassita. Il dato di fatto è che tale mais  al posto di contenere 12 proteine naturali ne contiene 16 o 18, producendo nel organismo umano problemi di digestione allergie e non dico altro che poterete  capire da  soli. In ITALIA i prodotti OGM  sono vietati da coltivare, mentre in Spagna Brasile  Usa sono legalissimi, è bene ricordare che questi semi ibridamente modificati, con il passare del ciclo produttivo perdono il loro vigore, divenendo man mano sterili. E' bene ricordare che ciò che in natura modifichiamo in natura paghiamo anche sulla nostra pelle. Per ulteriori informazioni contattare  xazore@gmail.com

giovedì 11 aprile 2013

LA BUGANVILLEE

E' un arbusto spesso sarmentoso rampicante in grado di raggiungere  i 10 metri d'alezza, è originaria dall' America Latina e importata in Europa nella seconda metà del Settecento, appartiene alla famiglia delle Njctaginacee e deve il suo nome all'ammiraglio francese Louis Antonine de Buogainville.
Amano molto i climi rivieraschi e non tollerano il gelo, al nord è preferibile coltivarla in vaso per far in modo che si possa porre al riparo nei periodi freddi, si adattano molto bene al sud dove la fioritura è rigogliosa da aprile a fine ottobre. Hanno fusti legnosi e spinosi a crescita rapida,le foglie sono alterne cuoriformi o rotondeggianti di colore  verde intenso. I fiori sono riuniti in gruppi di 3 e sono circondate da brattee  fiorali di colore sgargiante che va dal rosa al viletto. Essendo una pianta di origine tropicale cresce molto bene  in esposizione soleggiata con temperature minime dai10 agli 8 gradi, è per  questo che al nord è obbligatorio la coltivazione in vaso, è un vegetale che necessita di terricci fertili e sciolti, con concimazioni frequenti ogni 15-20 giorni nei periodi estivi con prodotti  per piante fiorite, per migliorare la sua imponente bellezza, è consigliabile una potatura di svecchiamento e  ringiovanimento a fine inverno, si moltiplica per talea, prelevando i tralci di circa 7 cm. durante il periodo estivo cioè quelli prodotti nell'anno che stanno progressivamente lignificando. Non soffre di particolari malattie visto la rusticità, occhio però hai ristagni idrici per evitare malanni funginei. Si narra che Anita Garibaldi amava circondarsi di questa pianta che la definiva la pianta del sole e dell'amore, per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

martedì 9 aprile 2013

I KAKI LA PIANTA DEI SAMURAI

Salve a tutti la cultura dei Kaki (DIOSPJROS) è diffusa bene o male in tutta Italia, è una pianta originaria dalla Cina, dalla quale in altri tempi si è diffusa in Giappone poi in Europa per finire in Italia alla fine del settecento. E' una pianta molto adatta per la cultura famigliare soprattutto per il fatto che non è soggetta a gravi malattie e può di norma fruttificare anche senza interventi fitosanitari,
E' un vegetale assai decorativa per il fogliame folto e lucido e, sopratutto in autunno quando i frutti prendono colore risaltando sui rami spogli. La chioma assume naturalmente una bella forma di globo di solito più larga che alta. E' una pianta longeva raggiunge anche i 100anni d età, i fiori sono ermafroditi, i frutti sono medio piccolidi forma ovale,  leggermente appuntiti agli apici, la polpa che contiene qualche seme, è di un bel colore intenso, che raggiungono la maturazione in ottobre. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 7 aprile 2013

LA PIANTA DEGLI IMPERATORI

E'   così che viene definita la MEDINILLA MAGNIFICA, pianta di origine tropicale molto apprezzata per la fioritura, ha foglie ampie di colore verde brillante, lunghe fino a 30 cm. com profonde nervature e fiorisce dalla primavera sino all'estate regalando dei meravigliosi fiori penduli e delicati simili a grappoli di color rosa. La fioritura dura anche fino a quattro mesi in quanto il fiore si schiude lentamente, la pianta ha un portamento cespuglioso coltivata in appartamento può raggiungere una altezza di circa 150 cm. Anche dopo la fioritura la pianta ha un portamento elegante per la forma delle foglie. E' importante per farla rifiorire in casa una buona umidità fogliare ed annualmente  un ricambio di tericcio sempre costante per dar vigore all' apparato radicale di aver sostanza organica sempre frequente, la posizione deve sempre essere luminosa e costante anche nei poeriodi invernali, facendo attenzione all'esposizione diretta che può dare un effetto LENTE per tanto bruciando la foglia. Necessita di innaffiature ATTENTE visto che non ama i colpi di secco, ed in periodo di fioritura un buon concime, consiglio il perfosfato d'ossa, per quelo che è la mia esperienza oppure rivolgetevi ad un garden specializzato, si raccomanda
di mettere sul fondo del vaso della lecca visto che non ama i ristagni d' acqua. La leggenda narra che Melkisedet amava regalare questo vegetale ad ogni amante che esaltava il piacere del erotismo, è per questo che prende il nome di MAGNIFICA. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

sabato 6 aprile 2013

DRACAENA DEREMENSIS JANET CRAIG

Molte affezzionate mi hanno chiesto di questa è pianta, che non è il famoso tronchetto della felicità, ma pensì un vegetale che ha una elevata capacità, di assorbire benzene e xilene, può essere collocata in qualsiasi stanza della casa,  data la sua capacità di assorbire le sostanza nocive,  può essere posta vicino alle porte finestre rivolte verso la strada, e nei pressi della porta rivolta verso il garage.  Ha una buona ADATTABILIA', ma preferisce molta luce e non sole diretto con buona umidità nell'aria ed una temperatura dai 15 ai 27 gradi. Vuole terriccio universale, per ottenere alta l'umidità dell'aria porre sotto il vaso uno strato di argilla espansa, sempre bagnata. Effettuare nebulazioni fogliari frequenti, senza far ristagnare l 'acqua sotto le foglie che ne provocherebberò l ' ingiallimento .
L'ingiallimento delle foglie ed il seccume al loro margine, vengono provocati
da attacchi di ANTRACNOSI da combatteri con anticrittogamici specifici. Per ulteriori informazioni contattare xazore@mail.com

giovedì 4 aprile 2013

UN CALOROSO SALUTO

E' da pochi giorni, che un nostro affezzionato AMICO è tornato hai suoi famigliari. Il signor Costantino che abbattento una pianta di SAMBUCO si è lesionato perone tibia e perone. E' bene ricordare che tale abbattimenti come legge prevede vanno effettuati da fine ottobre a fine marzo. Che l utilizzo della motosega debbe essere fatta in maniera professionale con attrezzatura a norma di legge. In caso di ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com , per il resto auguriamo una pronta guarigione  al nostro amico e alla sua famiglia tanti auguri,
COSTANTINO a presto e  non dimenticatevi che il pericolo è sempre in aguato.

















LO SPINIACIO ESTIVO DELLA NUOVA ZELANDA

Salve a tutti molti affezzionati di xazore ci hanno chiesto come avere  uno spinacio estivo
 visto che questo è un ortaggio molto usato negli orti italiani .  Ebbene   vi propongo una specie molto simile e assai interessante per il consumo, si tatta dello spinacio della nuova zelanda, o TRETAGONIA TREGONIODES di cui le foglie si raccolgono ga giugno a ottobre. Paraticamente uno spinacio eterno, ed è bene che questo genere appartiene alle famiglie delle AIZOACEE , questo presenta unsa carateristica diversa dallo spinacio tradizionale, lo spinacio   della NUOVA ZEDLANDA, è una PIANTA ERBACEA resistende al caldo amante di forte irrigazione, con ramificazioni prostate, sulle quali si susseguono foglie lisce carnose , e foglie rigogliose di color verde intenso.  E' un vegetale ricco di vitamine, che nei nostri orti si coltiva come annuale che si spegne all'arrivo dei primi geli, resiste molto bene hai primi fretti,si  semina a maggio e fino ad ottobre continua le sua produzione fogliare. E' molto resistendte alla malattie,  e questo lo rende lo spinacio ETERNO, anche se da noi il gelo la neve ed il freddo gli danno la forma della mortalità. questa comunque si vuole è la varietà estiva. Per ulteriore informazioni contattare xazore@gmail. com























 

lunedì 1 aprile 2013

VIA LO STRESS CON LE PIANTE

Il legame che unisce l'uomo e le piante sono riconoscibili nei suoi geni, l'uomo vive sulla terra da millenni e la maggior parte di questo periodo l'ha trascorso all'aria aperta cacciando, pescando, in questo stile di vita le piante giocano un ruolo essenziale. Dalle piante veniva ricavato cibo, medicine, vestiario,ed altro, è per questo che con il passare del tempo è indispensabile collocatre le piante negli ambienti più vissuti della casa, contribuisce a potenziare il benessere psicofisico. E' scentificamente dimostrato che studi recenti, affermano che collocare piante in casa aiuta a combattere le tensioni, riduce lo stress, migliora il tono del umore la concentrazione. Anche negli ambienti di lavoro come dichiarato dalla studiosa HELEN  RUSSEL le piante combattono lo stress, specialmente piante come il Cereus aiuta ad assorbire gli elementi radioattivi emessi da alcuni srumenti usati quotidianamente ( computer, cellulari, ecc) si è dimostrato che attaccati dei sensori a persone particolarmente stressate, ed avvicinate quoridianamentre ed involontariamente ad alcuni vegetali, la frequenza cardiaca e la pressione sanguinea acquistavano livelli di miglioramenti notevoli. E' infatti dimostrato che il cortisolo (l'ormone dello stess) si sia notevolmente riequilibrato. Quindi , largo alle piante nell'ambiente di lavoro,inoltre ricordiamo che le piante aiutano ad avere un aria più ossigenata e un migliorameno all' umidità atmosferica specialmente nei periodi invernali. Se vi interessa avere l'elenco dei vegetali più adatti per casa e ufficio contattare  xazore@gmail.com

domenica 31 marzo 2013

BUONA PASQUA


La pasqua è arrivata un pò pazzerella tra sole e acqua ma è arrivata. Con nostro stupore il grande amico Giorgio ci ha portato nuove idee per abbellire le nostre case ed i nostri balconi, il primo è uno splendido vaso con luci incorporate , possiede un serbatorio interno che permette di tenere isolati i circuiti elettrici, molto indicato per balconi e appartamenti, un prodotto reperibile in commercio, ma con un originalità alquanto artigianale. Il secondo è un vaso in vetro contenente biglie colorate, l'originalità sta nel fiore plastificato interno collegato ad un pannello solare illuminante nei periodi serali, o in carenza di luce. Noi di xazore@gmail.com
 abbiamo voluto pubblicare queste nuove idee per migliorare sempre di più non solo il valore della botanica ma anche quei supellettili utili per i nostri bisogni decorativi, aspettiamo fiduciosi nuovi iscritti e tante tante idee.

lunedì 25 marzo 2013

LE PIANTE GRASSE

Con la primavera è il momento di preparare le nostre piante grasse gelosamente custodite d'inverno, di riportarle all'esterno se il tempo ce lo permette. E' da premettere che  questa è la primavera più fredda negli ultimi 50anni e per la gioia degli amanti della montagna si prevede neve ancora per pasqua in alta quota. E' importante che questa operazione venga effettuata non  troppo frettolosamente , per evitare che il vegetale venga danneggiato da gelate tardive, così come non è consigliabile esporle direttamente da maggio e giugno, che potrebbe creare ustioni che si rivelerebbero debilitanti per la pianta. E' pertanto consigliabile adattare già da ora il nostro vegetale all'esterno, in un luogo riparato da pioggia e freddi improvvisi,in molti casi queste operazioni permettono di irrobustire le nostre piante grasse e portarle in fioritura, come la  MAMMILLARIA, OROJA PERUVIANA, ECHINOPSIS, oltre altre che ora non ricordo. Anche se le piante grasse sono spesso molto adattabili sono spesso consigliabili rispettare le esigenze di alcune di loro in base alle loro varietà. E' importante lasciare sempre asciugare il terriccio tra un irrigazione e l'altra per far si che non ci siano ristagni pericolosi d'acqua . La concimazione migliore  è una 6-18-36 nei periodi estivi mentre in quelli primaverili e preferibile irrobustire la fioritura con del semplice perfosfato se, come per esempio quello di SIRAC, DA SCIOGLIERE IN ACQUA ALLA DOSE DI UN GRAMMO PER LITRO. Le malattie frequenti per questi vegetali, sono i marciumi radicali, dovuti hai ristagni d'acqua, ma frequentemente troviamo attacchi di cocciniglia cotonosa da trrattare con un batuffolo di cotone impregnato di alcol denaturato, oppure irrorare la pianta con acqua e sapone di marsiglia alle dosi di 20 grammi per litro Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 24 marzo 2013

NEPHROLEPSIS EXALTATA

E' la felce la pianta più coltivata in assoluto, ne troviamo di diverse varietà e generi, sia da esterno che da interno,sono quest'ultime che all'interno degli appartamenti sono molto efficaci ad assorbire formaleideide e xilene elementi nocivi che troviamo all'interno dei vari prodotti chimici per la casa e che sulla lunga assorbiti dai nostri corpi producono effetti negativi, ideale nelle stanze umide come il bagno e la cucina o quelle esposte a nord, visto che per natura questo vegetale è un sotto bosco.
Vuole zone sufficentemente luminose ma non al sole diretto, e possibilmente ama un alto tasso di umidità. La temperatura ottimale è tra i 15-20 gradi, non vuole le correnti d'aria , si consiglia di usare terra di bosco per il rinvaso se non è possibile usare terriccio universale con sabbia, è anche importante  eliminare le foglie ingiallite o rotte con forbici ,non è consigliabile innaffiare la chioma in maniera diretta, ma sempre per sottovaso o immersione della zolla ,sono preferibili  concimazioni costati in primavera estate, con concime ternario 20-20-20. Rinvasare in primavera quando le radici fuori escono dal vaso, si moltiplica per divisione di cespo o spore. Non sopporta i colpi di secco pertanto annaffiare la pianta in modo costante. E' facilmente aggredita da cocciniglia bruna da combattere con piretro (prodotto bio) . Per ulteriore informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 17 marzo 2013

LO SPINACIO

Buona sera a tutti, nonostante l abbondante nevicata di oggi molti appassionati di questo blog mi hanno chiesto visto che in questi giorni la luna era favorevole alla semina alcune curiosità, sullo spinaccio. Questo ortaggio fa parte della famiglia delle CHENOPIACEE, ha foglie carnose, consitenti e croccanti, riunite generalmente a rosa, si dice che sia originaria dalla Persia, e che furono portati in occidente dagli Arabi durante le invasioni, esistono diverse varietà , il GIGANTE, il MATADOR, il MERLO NERO,il VIROFLJ,  lo spinacio richiede clima temperat freddo, è molto sensibile alla siccitrà a causa della quale monta subito a seme. Una  volta ben sviluppato resite alle gelate fino a -6gradi C. Evitare a tutti i costi apporti eccessivi di azoto, poichè questa pianta ha una spiccata tendenza ad accumulare nelle foglie nitrati anche quando la concimazione è di origine organica. Le cure culturali richiedono solo un annaffiatura costante quando l'andameto climatico lo necessita. E' ricca di vitamina C di cui ELZIE CRISLER SEGAN nel 1919 fece nascere il personaggio BRACCIO di FERRO, visto che il medesimo per una carenza vistosa di ferrettina nel sangue si curò con il medesimo ortaggio di cui si ispirò per costruire il suo fumetto  chiamato nel 1920 POPPEY che poi da noi si chiamò braccio di ferro per la  quale mostrava al mondo la forza generata dagli spinacci. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 10 marzo 2013

NUOVI AMICI

Salve, nuovi amici per xazore, è Vito, il LAPO della brianza, è un ottimo dipendente nel ramo florovivaistico di una nota azienda del settore, da oggi collaborerà a questo blog con ottime idee e buone intenzioni, ci auguriamo un ottima collaborazione con questo top manager della botanica.

martedì 5 marzo 2013

LE CIPOLLE

Appartenente alla famiglia delle Liliacee è il primo  tra i vegetali ortivi da seminare o impiantare se in bulbo, cosa facilmente commerciabile, viene coltivata in tutto il mondo su terreni fertili con climi diversi. La parte che mangimo è il bulbo, che si consuma sia crudo che cotto, sono molteplici le varità di cipolle, si distinguono dalle forme e dal bulbo ( tuniche) un altra distinzione viene fatta a seconda del utilizzo e ciò è se la cipolla è fresca o essiccata. Fa parte di quei vegetali che contengono sulfaminici se consumata cruda, diuretica se consumata cotta, contiene  diverse vitamine ma se consumata cruda è di difficile digestione e per tanto procura alitosi. Nell' antichità veniva usata dai gladiatori che strofinata sui muscoli generava irritazione, e per  tanto più forza nei combattenti, si dice che SPARTACUS ne utilizzarre in buone quantità per vincere i suoi nemici in combattimento. Le malattie più diffuse sono di caratterre fungineo.  Per informazioni contattare xazore@gmail.com

sabato 2 marzo 2013

FICUS BENJAMINA

E' per me  un onore parlare di questo vegetale, perchè è stata la mia prima pianta che ho coltivato col da professionista e posso garantire che mi ha reso tale. E' un vegetale abbastanza facile da coltivare ed in appartamento con qualche accortezza può durare anni, e può raggiungere anche i 3 metri d' altezza. Ha una buona capacità di depurare l'aria da ammoniaca, formaleide e xilene. Predilige posizione luminose anche se non dirette con alto grado di umidità, le temperature ottimali vanno dai 14 ai 20 gradi, senza repentini sbalzi. Nella sagione estiva va collocata in posizione ombreggiata. Mai al sole diretto. Effettuare le innaffiature quando il terriccio è asciutto, in estate ogni due tre giorni, in inverno anche una volta la settimana. Eseguire la potatura di contenimento della forma in primavera a fare infittire la chioma con la cimatura dei germogli. Usare i guanti durante la potatura perchè la linfa lattacea è leggermente caustica.Eseguire il rinvaso mediamene una volta ogni tre anni. Colpi di secco producono la caduta delle foglie , il suo parassita prediletto è la cocciniglia cotonosa, trattatela con prodotti specifici. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

giovedì 28 febbraio 2013

HEDERA HELIS

Salve a tutti , la pianta che oggi tratteremo    non  ha bisogno di essere coltivata, perchè la troviamo  molto rigogliosa in natura  essendo una pianta rustica, che sopparta diversi climi. Praticamente infestante si aggrappa ai muri, alle recinzioni e ai fusti delle piante. L'edera helis ha fusti sottili semilignosi, che diventano più forti col passare degli anni, su tutta la lunghezza i fusti dell'edera sviluppano radici piccole, che si ancorano al supporto dei, tralicci, che sostiene la pianta sia esso un albero che parete. Le foglie hanno un lungo picciolo, sono di dimensioni diversa, a seconda della varità, in genere lucide e di colori dversi, dal verde scuro o chiarissimo, con varietà di foglie dal bianco al giallo, sono di forma trilobata o pentalobata, con lobi di forma diversa, anche sulla medesima pianta, hanno anche delle bacche di colore scuro.  Una curiosità importante , l'hedera non fa parte delle piane storicamente coltivate per la tintura naturale, essa fa parte di quelle piante  che hanno una vasta tradizione nel mondo popolare come colorante per le tinture popolari e non commerciali , le bacche sono cibo ghiotto per gli uccelli, mentre per gli umani sono altamente velenosi. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

venerdì 22 febbraio 2013

ALCUNE IDEE PER GLI SPAZI VERDI

Salve a tutti oggi vorremo pubblicarvi alcuni foto mandateci da nostri affezzionati per mostarvi che anche in alcuni spazi anche se ridotti ci si può sposare con spazi verdi, in queste foto mostriamo due vegetali disposti su una caldaia di casa con dei vasi di ceramica  calamitata con  UNA SANSEVERIA  ed un RIPSALIS che costruiscono un angolo verde folcloroso e molto ispirante alle culture moderne che ci ammiraNO, CHE QUESTE FOTO possono essere motivo di interesse e di nuove ideee per gli amanti del verde. Per ulteriori informazioni contattare xazore@mail.com

mercoledì 20 febbraio 2013

PERCHE' BISOGNA USARE LETAME MATURO?

Il letame prima dei concimi di sintesi ha nutrito per millenni le piante, tanto da garantire il necessario per vivere. Oggi per fortuna troviamo in commercio letame lavorato industrialmente, comodissimo da reperire e immagazzinare di diversa natura, bovina equina avicola, in polvere o in granuli, praticamente privi di odore. La struttura organica che compone il letame interviene anche alla struttura del suolo, riducendo la tendenza al  compattamento e migliorandone la ritenzione idrica. La sostanza organica animale rende inoltre il suolo ricco di componenti biochimiche, aminoacidi vitamine, acidi umici e fulvidi, che migliorano l' accrescimento delle radici. Il più diffuso è il letame bovino e facile da reperire. Lo stallatico equino è sempre un pò più acido ma ha il privilegio di contenere più fosforo e potassio.Quest'ultimo è da consigliare all'interno del compost. Più facile e reperibile risulta la pollina , che si presenta di semplice gestione a livello domestico. Presterei attenzione al guano, formato dalla deiezione di uccelli marini, è un concime molto usato per rigenerare i terreni stanchi visto il particolare contenuto di fosforo di origine marina. Tutti questi letami non si possono usare allo staro fresco per l 'elevato quantitativo d'azoto.  Rischieremmo un overdose di elementi nuritivi e il vegetale tenderebbe alla morte, si consiglia la maturazione del cumulo per almeno 10 mesi. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com