giovedì 28 febbraio 2013

HEDERA HELIS

Salve a tutti , la pianta che oggi tratteremo    non  ha bisogno di essere coltivata, perchè la troviamo  molto rigogliosa in natura  essendo una pianta rustica, che sopparta diversi climi. Praticamente infestante si aggrappa ai muri, alle recinzioni e ai fusti delle piante. L'edera helis ha fusti sottili semilignosi, che diventano più forti col passare degli anni, su tutta la lunghezza i fusti dell'edera sviluppano radici piccole, che si ancorano al supporto dei, tralicci, che sostiene la pianta sia esso un albero che parete. Le foglie hanno un lungo picciolo, sono di dimensioni diversa, a seconda della varità, in genere lucide e di colori dversi, dal verde scuro o chiarissimo, con varietà di foglie dal bianco al giallo, sono di forma trilobata o pentalobata, con lobi di forma diversa, anche sulla medesima pianta, hanno anche delle bacche di colore scuro.  Una curiosità importante , l'hedera non fa parte delle piane storicamente coltivate per la tintura naturale, essa fa parte di quelle piante  che hanno una vasta tradizione nel mondo popolare come colorante per le tinture popolari e non commerciali , le bacche sono cibo ghiotto per gli uccelli, mentre per gli umani sono altamente velenosi. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

venerdì 22 febbraio 2013

ALCUNE IDEE PER GLI SPAZI VERDI

Salve a tutti oggi vorremo pubblicarvi alcuni foto mandateci da nostri affezzionati per mostarvi che anche in alcuni spazi anche se ridotti ci si può sposare con spazi verdi, in queste foto mostriamo due vegetali disposti su una caldaia di casa con dei vasi di ceramica  calamitata con  UNA SANSEVERIA  ed un RIPSALIS che costruiscono un angolo verde folcloroso e molto ispirante alle culture moderne che ci ammiraNO, CHE QUESTE FOTO possono essere motivo di interesse e di nuove ideee per gli amanti del verde. Per ulteriori informazioni contattare xazore@mail.com

mercoledì 20 febbraio 2013

PERCHE' BISOGNA USARE LETAME MATURO?

Il letame prima dei concimi di sintesi ha nutrito per millenni le piante, tanto da garantire il necessario per vivere. Oggi per fortuna troviamo in commercio letame lavorato industrialmente, comodissimo da reperire e immagazzinare di diversa natura, bovina equina avicola, in polvere o in granuli, praticamente privi di odore. La struttura organica che compone il letame interviene anche alla struttura del suolo, riducendo la tendenza al  compattamento e migliorandone la ritenzione idrica. La sostanza organica animale rende inoltre il suolo ricco di componenti biochimiche, aminoacidi vitamine, acidi umici e fulvidi, che migliorano l' accrescimento delle radici. Il più diffuso è il letame bovino e facile da reperire. Lo stallatico equino è sempre un pò più acido ma ha il privilegio di contenere più fosforo e potassio.Quest'ultimo è da consigliare all'interno del compost. Più facile e reperibile risulta la pollina , che si presenta di semplice gestione a livello domestico. Presterei attenzione al guano, formato dalla deiezione di uccelli marini, è un concime molto usato per rigenerare i terreni stanchi visto il particolare contenuto di fosforo di origine marina. Tutti questi letami non si possono usare allo staro fresco per l 'elevato quantitativo d'azoto.  Rischieremmo un overdose di elementi nuritivi e il vegetale tenderebbe alla morte, si consiglia la maturazione del cumulo per almeno 10 mesi. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

PHALAENOPSIS IL FIORE DEGLI UOMINI

E' un orchidea molto conosciuta nelle case degli italiani,  il suo nome deriva dal greco ORCHIS (testicolo per via dei rizotuberi appaiati e di forma arrotondata). Fu PLINIO il VECCHIO ad attribuire questo nome, infatti nel medioevo ci fu una caccia per essiccare i tuberi  che erano divinamente segnati per indicare all'uomo proprietà medicinali,e per le capacità afrodisiache. Di orchidee ce ne sono più che 2800 varietà, in queso post tratteremo nello specifico del phalenopsis, vegetale che si può collocare in tutte le stanza soprattutto in quelle che hanno un tasso d'umidità più elevato come il bagno e la cucina. Ha bisogno di luce abbondante ma non diretta e e temperature notturne fra i 15 e 18 gradi notturne e 21 29 gradi diurne, ama molto l'umidita anche fino al 50 70 %.
Non sopporta i ristagni d'acqua tra le foglie e le radici. La fioritura avviene generalmente durante i mesi prinvernali primaverili, bisogna lasciare che lo stelo fiorale secchi completamente prima di reciderlo, se lo stelo non secca può dare una nuova fioritura o rami laterali o una piantula che produrra nuove radici. Il rivaso avverrà in tarda primavera ogni 3 -4 anni, concimare con prodotti specifici sospendendo la concimazione prima del inverno. Attenzione hai ristagni d'acqua e se i boccioli tendono a cadere è motivo di temperature notturne troppo basse. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 17 febbraio 2013

AGLAOLEMA

varietà maria
Salve a tutti molti affrezzionati di questo blog ci hanno chiesto di parlare di uno splendido vegetale, che bene o male  ha adornato tutti i nostri appartamenti, di cosa parliamo dell'AGLAOLEMA, è una pianta lenta di crescita apprezzata per la variegatura del suo fogliame che può diminuire se posta in posizione poco illuminata. Le foglie di parecchie specie sono velenose se ingerite, anche per animali domestici. E' una pianta da sottobosco e preferisce la mezzombra, lontana da correnti d aria o fonti di calori.Vuole ambiente umidi e temperature da 16 a 22 gradi,E' facile da coltivare predilige ambienti ombrosi, con alta umidità, lontano da finestre e fonti di calore. Vuole terriccio fresco torboso e ben drenato. Abbondare con le innaffiature d estate, e diminuirle estremamente d' inverno, è indispensabile ricordare di evitare i ristagni. Pulire e nebulizzare frequentemente le foglie. Rinvasare ogni 3 anni in primavera, utilizzare un concime per piante verdi possibilmente un 20-20-20  a lenta cessione o liquido. Il ristagno d'acqua provoca ingiallimenti e la caduta delle foglie, attenzione anche alla cocciniglia cotonosa, note storiche di questo vegetali non ne conosciamo, ma provvederemo a documentarci, per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

giovedì 14 febbraio 2013

LA SENSIBILITA' DELLE PIANTE

Secondo  illustri ricercatori, non è eccessivo attribuire sensibilità alle piante. Primo fra tutti fu lo studioso CLEVE BACKSTER. Backster, nel 1966 collaborava con l' FBI americana ed era l'esperto della macchina della verità. Decise di  applicare gli elettrodi della macchina alla pianta del suo ufficio, per vedere la sua reazione ad uno stimolo esterno, versando qualche goccia d'acqua sulle foglie notò come il galvanometro della macchina registrò un segnale,  non c'era dubbio, il vegetale aveva reagito allo stimolo esterno, capì così che la pianta aveva qualche sorta di personalità. Provò  a riversare qualche stimolo esterno negativo, decise  di scottare alcune foglie, e non fece neanche tempo a tornare a prendere dei fiammiferi che la pianta reagì di nuovo. Lo stimolo esterno non era ancora stato prodotto, com'era possibile questa reazione? Ne dedusse che la pianta oltre che ad avere una percezione avesse anche qualche capacità di cogliere il pensiero delle persone. Fece così del proprio ufficio un vero e proprio laboratorio scoprendo come le piante fossero sensibili a qualsiasi gesto loro fatto sia positivo che negativo.Quanto detto potrebbe spiegare come le piante carnivore con i loro abili trucchi potrebbero catturare gli insetti, e come le rampicanti potrebbero trovare spazi per collocarsi  senza dimenticare la fotosintesi clorofilliana. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 10 febbraio 2013

LA MIMOSA LA PIANTA DELLE DONNE

La mimosa proviene da lontano, dagli ambienti caldi e temperati dell' Australia, fiorisce da Gennaio  a Marzo, dipende dal luogo e dalla Regione di coltivazione. E' appartenente alla famiglia dell' Acacia e si divide in otto bellissime varietà. Si adatta bene nei nostri giardini anche se ha scarsa tolleranza con il gelo e predilige località miti nei periodi invernali. Si sposa molto bene in zone rivierasche, come tutte le acacie predilige terreni fertili, non tollera ristagni idrici e necessita di un suolo con PH 6-7 .
E' stata  portata in Europa intorno al 1800, è il fiore delle donne, secondo la tradizione 8 Marzo  si ricorda la morte di centinaia di operaie nel rogo di una fabbrica di camice avvenuto a New York, in gran parte giovani donne immigrate dall' Europa. In Italia la storia narra che nel dopo guerra  le donne italiane hanno voluto riportare questa tradizione in auge. Si possono coltivare anche in vaso, in questo caso la pianta  va seguita con particolare cura, soprattutto senza trascurare le irrigazioni. Si raccomanda la potatura dopo la fioritura. per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

domenica 3 febbraio 2013

NOCCIOLO, DOLCE E NUTRIENTE

Conosciuta fin dai tempi dei Romani , la nocciola è nutriente e perfetta per combattere colesterolo e malattie cardiovascolari, ma è la sua versabilità nella pasticceria italiana a renderla unica, in forma biologica e in abbinamento al cioccolato, per creare la tanta decantata crema di  gianduja. Molto coltivata in Campagnia dove si dice che gli abitanti del impero romano erano soliti regalare  questi frutti silvestri ai giovani sposi per augurare felicità. Il già citato Catone detto il Vecchio  ne consigliava di coltivarli nel orto, priviligiando quelli di Avella, che hanno fornito il nome scentifico CORJLUS AVELLANA. E' una pianta molto rustica caducifolia, si adatta molto bene nei nostri giardini e i suoi frutti sono squisiti. E' la storia che narra che Napoleone ordinando il blocco economico all'industria britannica, bloccò l'esportazione, legge che rimase in vigore fino al 1813, rese così difficile la sua coltivazione.
Fu poi nel lontano 1853 che il maitre chocolataier Prochet con l'aiuto di Caffarel riscoprirono la nocciola, e crearono e perfezionarono un impasto tostando le nocciole e mischiandole con il cioccolato, creando così il mitico gianduiotto  con la forma tipica del mattoncino. Anche l industria italiana con Pietro Ferrero a lavorare questo frutto nel industria dolciaria. E' molto resistente alle avversità di facile coltivazione si presenta al di la delle varietà in tutto il territorio italiano. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com